8 set 2020

Babel atlantica diario di bordo

Uno scrittore italiano, uno dei primi ad aver accettato l'invito ad Americana, come pure il secondo invito per Atlantica, dopo alcuni giorni di silenzio, ci scrive che non se la sente, che rinuncia a venire. 

Qualche giorno fa avevamo riaccolto uno scrittore svizzero che si era liberato di colpo, e che per fortuna potrà supplire alla perfezione quello che invece non verrà. 

Uno scrittore inglese, l'ultimo che doveva confermare che verrà malgrado la Svizzera sia sulla lista nera britannica, conferma che verrà: sono in quattro a venire dal Regno Unito e assumere le conseguenze di questa situazione.

La situazione in Spagna a quest'oggi ci fa escludere che potranno venire i due scrittori messicani da Madrid e Barcellona, ma abbiamo già realizzato una soluzione alternativa.

Per questo non verrà l'interprete dallo spagnolo, mi metto d'accordo con la scrittrice argentina su come impostare il suo discorso visto che sarò io a tradurla in teatro.

Ho parlato dell'impostazione articolata che la moderatrice dell'incontro sulle scrittrici-personaggio darà a una tavola rotonda che parte dalle scoperte sulla scomparsa dei personaggi e la frammentazione delle voci narranti fatte preparando Americana, e che andrà a cercare le correnti storiche e atlantiche di un fenomeno contemporaneo.

Ho ascoltato le prove dell'attrice brasiliana che chiuderà il festival con una lettura in italiano di Roberto Bolaño, si avvicinano sia l'inizio sia la fine di Babel. 

In Francia le cose peggiorano ancora, la Svizzera cerca di non mettere i paesi limitrofi sulla sua lista nera ma domani prendo il treno e arrivo a Zurigo. Se non si creano complicazioni tra Svizzera e Italia, a questo punto speriamo che Babel si terrà come l'abbiamo programmato (e riprogrammato, e riprogrammato), questo è il nostro amuleto. 


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