“Il mondo a venire deve situarsi tra-le-lingue: non dovrà avere una lingua dominante, qualunque essa sia, ma una traduzione che attiva le risorse delle lingue mettendole in rapporto tra di loro”, scrive François Jullien. L’idea di questo libro mi è venuta a Buenos Aires, mentre scrivevo un testo in spagnolo e cercavo di tradurre l’accezione di una parola italiana che in spagnolo non esiste. Mi trovavo così a scrivere di traduzione in potenza, in quello spazio dove si può saggiare una lingua con l’altra e il proprio pensiero in entrambe, uno spazio che visito spesso quando viaggio.
1 ott 2021
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