19 giu 2019

La paura. Un racconto da Vals















Il nostro era stato l’ultimo treno a passare dal valico dell’Oberalp, poi la tempesta di neve aveva reso impossibile il transito. Così siamo arrivati all’ora prevista alla stazione dove sono sceso con la capra, l’ho legata al palo della banchina dove nessuno era venuto a riceverci, e sono risalito sul treno che si è rimesso in moto lentamente, abbiamo visto la capra legata guardare a destra e sinistra del palo e il cartello col nome del paese, a cui nemmeno le quattro A riescono a infondere luce, offuscate dalla progressione dentale, vibrata (labiodentale sonora), nasale e alveolare delle consonanti, roccia, vento, pioggia, nebbia. Che non vedevamo fuori dal finestrino, come non vedevamo un paesaggio coperto di neve o neve che cade, la neve era qualcosa di bianco che accadeva. Ma il treno l’ha attraversato, e abbiamo cambiato di nuovo, per l’ultima tratta in bus.
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